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La Prostituzione Sacra. Un tentativo di analisi storico-filosofica

25.09.2025
Tratto dall'Opera Prima di Nera Luce "Prostituzione Sacra", Edizioni Black Diamond

"I  significati evolvono nel tempo. La loro formazione è fortemente influenzata dal parallelo evolvere della cultura. Nel corso dei secoli la prostituzione ha mutato fenomenologia, legandosi a letture ogni volta diverse della sua natura profonda. E' importante, secondo l'autore di questo libro, ripercorrere la storia di questi significati, poichè è attraverso la tracciatura temporale della loro metamorfosi che possiamo comprendere come oggi si sia potuti arrivare a concepirla nella sua veste meramente materialistica. Il processo di secolarizzazione ha progressivamente corroso tutti i significati a carattere sacrale con cui la prostituzione è sorta. Ciò che si configurava come un dono, entro una lettura non meccanicistica, ha terminato con il divenire oggetto di un pregiudizio che a sua volte si nutre di disinformazione, moralismo, e ignoranza. Lo scopo di questa opera è quindi da una parte quella di promuovere una diversa consapevolezza su questo argomento, e dall'altra di restituire all'immaginario collettivo l'idea di sacralità del mestiere più antico del mondo."


I primi popoli furono molto vicini agli animali e nella loro prima fase non si consideravano diversi da loro. Osservavano incuriositi la fenomenologia comportamentale di queste creature venute fuori con una forma diversa della loro, e spesso ne imitavano i gesti. Tuttavia c'era qualcosa che non potevano in alcun modo condividere con la razza animale ed era l'insensibilità che tale specie nutriva verso l'espiazione della morte fisica. La ferocia e la spietatezza con cui la catena alimentare gestiva le sue scelte con il solo uso del cervello rettiliano e l'incapacità di evolversi in modalità costruttive, faceva di queste forme di vita qual-cosa che nel tempo determinò una frattura. 

Ed un'altra cosa mancava al mondo animale: la percezione del divino e l'organizzazione propiziatoria rivolta verso di esso. Anche se le prime forme di sessualità umana ricordavano ed imitavano quella degli animali, c'era qualcosa d'altro nell'uomo: una capacità sensibile di cogliere oltre quello che il solo occhio può agguantare ed un'altra capacità di emozionarsi, di provare sentimenti, di volere sopravvivere ad ogni costo. 

Nella brutalità palese con cui gli animai uccidevano e si uccidevano era una fenomenologia che si distaccava dalla Madre, percepita come benevola, dispensatrice di sementi e buone lodi. L'animale non voleva sapere, e non era interessato a conoscere, né tanto meno voleva a tutti i costi proliferare ed esistere oltre la sua morte. Nel suo tacito acconsentire al suo stile di vita era qualcosa che via via andava creando una differenziazione, anche se in un primo tempo vi fu un'immedesimazione completa,
tant'è che l'uomo primitivo amava accoppiarsi con la sua femmina vestito da animale e facendo versi da  animale. 

Eppure il sesso ha sempre mantenuto questa sua dimensione animalesca ovisto da un'altra prospettiva, nel mondo animale si è assistito all'esasperazione di una delle forme proprie della natura dell'essere umano. Che si voglia far derivare uno dall'altro, per semplice causa cronologica o si voglia considerare che siano esistiti insieme, ma senza addurre cause derivazionali, non si è mai potuto negare
che quell'istinto inspiegabile alla morte ed alla vita, aveva in sé qualcosa di selvaggio e spietato. 

E nella femmina libera, svincolata
da ogni regola, in colei che rifiuta di negarsi, è il ricordo di
quest'esistenza dalla cui osservazione l'umanità ben presto si di-
staccò indisposta e disgustata, volendo erigersi a immagine di Dio.


Ma se questa conoscenza venne dopo, essa era già in germe dentro il primo uomo e fu da quel germe che le famose tavole ebberol'ardore d'esser partorite. In una progressione lenta si assistette anche al successivo sfaldamento di quel legame con il divino, che inizialmente caratterizzò la differenza principale fra uomo e animale: attraverso le concessioni del sacro l'uomo sarebbe sopravvissuto a fronte dell'esaurimento della bestia. Fu la ricerca di significati e poi di conoscenza a spingere ovunque l'uomo di ogni epoca, a permettergli l'esplorazione inesausta al fine di spiegarsi.
Il senso della vita non doveva sfuggire, e non poteva rimanere qualcosa che sussisteva soltanto nell'informe. 


Nel confluire di tutto in un unico punto, all'improvviso ed insieme, alla libertà di respirare si è accostata un'altra libertà pretesa: andare a prostitute. Favorevolmente accolta la promessa di quella particolare disponibilità memore di un'antichità il cui eco raggrinzisce eppure raggiunge l'ora, ecco che questa figura si fa strada fino a materializzarsi e diventare al contempo l'idea e la sua attualizzazione.


(Nera Luce)